Non si fermano più. Dopo la libertà di occupazione, la libertà di
pestaggio e l'esenzione dal pagamento di ogni tipo di tassa o di
bolletta, gli squatter pretendono anche di poter conferire in maniera
autonoma con gli extraterrestri, al grido di "Ufo al popolo!". Non è una
burla purtroppo. Gli autonomi della new age, che anelano a contatti
intergalattici, son ben organizzati e dimostrano di conoscere a
sufficienza tutto ciò che c'è da sapere sugli ogetti volanti non
identificati. Come fossero investigatori perlustrano i luoghi dei
presunti atterraggi di astronavi aliene. L'ultima indagine ha riguardato
la strana distruzione della pineta di Tarquinia. Dopo una giornata
d'intenso lavoro, fra uno "spinello e un po' di musica techno", hanno
archiviato il fenomeno come evento naturale. L'ultima novità è che si
sono trasformati in giornalisti e hanno dato alle stampe il primo
numero di una rivista "autoprodotta di ufologia radicale". Si chiama
Mir, che non è il nome della sgangherata stazione orbitante russa,
ma l'acronimo di Men in red, cioè uomini in rosso, in
contrapposizione ai Men in black americani. Questi ultimi, secondo
l'ufologia ufficiale, entrerebbero in azione dopo un incontro
ravvicinato, allo scopo di intimidire i testimoni, sequestrare fotografie
e cancellare ogni prova. Di recente ne è stato tratto un film. La
rivista Mir costa 7mila lire e ha un proprio sito Internet. Nella
seconda e terza di copertina è ritratto un alieno basso, calvo e
macrocefalo che sodomizza una bionda riccioluta. Un altro omino
osserva compiaciuto la scena. Sotto la gerenza, i "redattori in rosso"
hanno vergato uno dei loro proclami: "Libertà per tutti i compagni
alieni detenuti nelle prigioni del pancapitalismo endoplanetario". Nelle
prime pagine appare il "manifesto dell'ufologia radicale".
Sintetizzando, gli autonomi danno per scontato che gli Ufo sono
astronavi guidate da alieni. I Paesi capitalisti avrebbero interesse a
tenere nascoste le prove e, alla bisogna, controllare la divulgazione
di mezze verità, avvalendosi delle associazioni ufologiche. Lo scopo:
garantirsi l'esclusiva sulla sofisticatissima tecnologia aliena,
"castrando" ogni ipotesi di contatto diretto fra esseri di mondi lontani
e terrestri. Ma gli ufologi radicali vogliono stringere anche lora la
mano agli uomini e, perchè no?, fumare lo spinello della pace. Il
pezzo forte della rivista si intitola "La truffa del secolo" e prende
spunto dal libro scritto da Bill Kaysing, ex direttore delle pubblicazioni
tecniche della ditta che ha costruito i propulsori dell'Apollo 11, il razzo
che ha portato l'uomo sulla Luna. Secondo Kaysing gli astronauti
sulla Luna non sono mai atterrati, perchè nel '69 non esisteva la
tecnologia appropriata. Le foto e i filmati sarebbero stati realizzati
sulla Terra. Conclusione: si tratterebbe di una truffa da 30 miliardi di
dollari. Gli ufologi radicali concordano pienamente con questa tesi. E
rilanciano. Anche la missione su Marte del robottino pathfinder è
stata una presa in giro capitalista. Ma gli uomini in rosso si occupano
anche di fatti di cronaca. Nella rivista è riportata la notizia di un
avvistamento di "alcune luci" sopra l'ex-aereoporto di centocelle,
adiacente la via Casilina e l'affollatissimo accampamento degli
zingari, avvenuto all'una di notte del 9 dicembre '97.
[Abbiamo evitato di inserire commenti all'interno dell'articolo,
poiché sarebbero stati troppi e non si sarebbe potuto preservare la legibilità di questo
capolavoro di debunking decisamente trash. Segnaliamo a titolo di esempio come l'autore abbia sentito l'esigenza
di dover chiarire che nel luogo dell'ultimo avvistamento è presente un campo nomadi.
Informazione che sulla rivista non aveva alcun motivo di emergere]