da "Il Mattino"
5 Febbraio 1999 - Cultura

UFOLOGI BORGHESI NELLO SPAZIO AVETE SOLO POCHI MESI
Fantascienza, una nuova rivista

di Jacopo Iacoboni

Lui voleva solo andare nello spazio. Non diventare il simbolo arrogante della colonizzazione scientifica dell'universo. Ma quando in un radioso pomeriggio della Florida il vecchio John Glenn entrò nella tuta stellare e, insieme, nella leggenda, dall'altra parte dell'oceano c'era qualcuno che si preparava all'opposizione dura. Dura, e senza compromessi: "Lo spettacolo offerto all'indomani della messa in orbita del settantaseinne John Glenn ha segnato la secolarizzazione di un comando capitalista esercitato nello spazio colonizzato della stratosfera". Chi parla così, un Mao redivivo, dedito alla teoria della congiura Spazio+Capitale?
No: la frase è un dei manifesti programmatici di "Mir", la rivista di ufologi radicali presentata a Roma (la trovate nelle librerie Feltrinelli, 7mila lire, sito Internet www.kyuzz.org/mir. E-mail: mir@kyuzz.org). Chi sono questi strani tipi? Gente che vuole "promuovere l'esoplanetarismo (l'uscita verso altri pianeti, ndr.) e allargare la cerchia dei contattisti autonomi" [ovvero: si inventa una frase, la si attribuisce con le virgolette, poi si apre parentesi per spiegarla... bleaaarch!!!]. Mescolano alieni e politica: "Mir" è l'acronimo di men in red, volutamente opposto ai men in black della Nasa. In pratica dei marziani marxisti che a marzo, sempre a Roma, incontreranno gli altri ufologi, i "borghesi". Il tutto sotto l'occhi benedicante del guru di ogni secolarizzazione, compresa quella dello spazio: Jean Baudrillard, la cui presenza assicura che stiamo per assistere al lancio di una nuova moda culturale.
Chi sono, cosa fanno, dove vivono e in cosa credono gli ufologi radicali? "Sono persone che credono realmente nell'esistenza di forme di vita extraterrestre con le quali poter stabilire rapporti politici funzionali alla lotta contro il capitale", osservano i coordinatori di Mir che si chiamano con i nomi in codice, Militant X e K. "Ma quello che per noi è più importante è l'alieno in quanto elemento di disfunzione rispetto alle logiche produttive e riproduttive del capitale e sul pianeta".
Non molto in comune, tanto per capirci con un Nicholas Negroponte o un Derrick De Kerckove, teorici di Internet. Affinità notevoli, invece, con i cultori delle Tav [Si, i treni ad alta velocità!], le "zone temporaneamente autonome" del cyberspazio. In pratica, parte degli scenari romaneschi di un William Gibson e di un Bruce Sterling è divenuta realtà. Quanti sono gli ufologi radicali? Solo nella capitale una cinquantina di militanti tra i venti e i trent'anni: studenti universitari - di lettere , fisica, filosofia - e musicisti. Attività preferita, lo skywatching, l'osservazione del cielo. Negano di usare droghe per potenziare gli effetti di questa pratica e anno stilato un manuale di ufologia radicale e antagonista a uso (e non consumo) degli aspiranti contattisti. Ecco alcuni consigli: nessuno strumento per alterare la visione del cielo. Abbigliamento da trekking e niente oggetti metallici, bevande e alimenti vegetariani possono potenziare la vista, mente e "inutile se non controproducente" l'assunzione di droghe. E poi, far l'amore prima dell'avvistamento di un ufo aiuta la possibilità di entrare in contatto con gli alien dissident, gli ufo di sinistra. Sì, avete letto bene: l'attività sessuale sviluppa stimoli organici [orgonici! stesso refuso di Repubblica (nel box che correda l'articolo e non è on-line)] che li attirano. Ma esistono anche extraterrestri di destra, gli alien nations [nationS? stesso refuso di Repubblica]. Quelli di sinistra preferiscono i siti a bassa densità abitativa e vanno pazzi per i deserti. Nelle metropoli puntano sulle periferie dove vivono i ceti emarginati. Gli alieni "reazionari", invece, si vedono solo con strumenti scientifici, amano i centri cittadini e le strutture militari. In comune hanno il vocabolario: non a caso la rivista "Mir" ha creato anche un dizionarietto illustrativo. Ci sono termini come "derive psicogeografiche" ed "eso-sesso" (quello atto con gli alieni). Come musica viene consigliata una compilation di "gruppi siderali" che si chiama Aliens in Rome I e II.

[L'articolo è una vergognosa rielaborazione de L'Ufo è politico uscito la settimana precedente su Repubblica, al punto da riproporne tutti i refusi. Da li vengono anche i virgolettati reali. L'autore non si è nemmeno preso la briga di recuperare la rivista o collegarsi al sito internet. Un pessimo esempio di giornalismo che non meritava certo la prima pagina della cultura sul Mattino.]