E' il momento degli "ufologi radicali". Nella notte di San
Lorenzo, quando tutti stanno con il naso all'insù per vedere
le stelle cadenti, una escursione di skywatching per loro è il
massimo della vita. Tre indizi per riconoscerli. Primo, si
incontrano fuori città, nella campagne poco illuminate, ma
anche le periferie desolate vanno forte. Secondo, si portano
dietro improbabili beveroni di carote, utili per aguzzare la
vista, dicono. Terzo, sono inguaribilmente "antagonisti".
NEL manuale del perfetto ufologo radicale c'è scritto
persino che quando si incontra un Alieno Dissidente, va
salutato alla rivoluzionaria, col pugno sinistro chiuso e il
braccio teso.
Come Totò, insomma, anche l'astronomia si butta a sinistra
perché questi "squatter planetari" sono l'ala spaziale dei
Centri sociali ed il fenomeno, partito un anno fa da Bologna
e Roma, si è ormai esteso a tutta l'Italia. Programmi
radiofonici di ufologia radicale si possono ascoltare sulle
emittenti del movimento, tipo Black Out e Onda Rossa;
mentre nel circuito delle librerie Feltrinelli per 7000 lire si
può comprare la loro rivista ufficiale: 44 pagine formato
Liberal, la tipica grafica claustrofobica degli antagonisti, si
chiama Mir, come la fantozziana navicella spaziale russa. In
realtà il nome è l'acronimo di Men in red, Uomini in rosso. I
Mir sono i nemici dei Mib, che sta per Men in black, Uomini
in nero, che non sono Tommy Lee Jones e Will Smith, i
protagonisti del film fanta-comico della passata stagione, ma
"i fascisti, la Cia, la Nasa e la Digos".
Stabiliti i buoni e i cattivi, il gioco può iniziare con gli slogan
sulla falsariga dei classici dei movimenti studenteschi. Da
"Ufo al popolo" a "Libertà per tutti i compagni alieni
dissidenti detenuti nelle prigioni del pancapitalismo
endoplanetario", fino a "10-100-1000 Area 51 occupate e
autogestite": dove l'Area 51 è la mitica stazione segreta del
Nevada creata dalla Nasa per studiare gli alieni catturati e
"rubare loro la tecnologia con la quale il capitalismo sfrutta le
masse".
Le gerenze della rivista riportano il gruppo nella sua
dimensione politico-goliardica: "Ai controlli, K e Militant X,
Grafica e Impicci vari, El Topo, In redazione, Calvo, Latte,
Kiko e The Woman in Red". Nei ringraziamenti, invece, c'è
tutto il pantheon dell'underground ufologico: si parte con il
sub comandante Marcos "che nel 1996 organizzò una
Conferenza Intergalactica per l' umanità e contro il
neoliberismo"; per poi citare Marx, Baudrillard, Toni Negri
(libero), Adorno, Heidegger, Foucault, Orson Welles,
Timothy Leary, Mario Schifano, Andrea Pazienza. Fino ad
Alan Sorrenti, quello che negli anni 70 cantava "Figli delle
stelle", e Caterina Caselli (forse perché con il suo Caschetto
d'oro sembrava un'astronauta?).
La questione degli alieni, vista così, può sembrare una
metafora, o uno scherzo. Ma invece sugli ufo quelli di Mir
fanno sul serio. Accanto ad articoli su "Decomposizione
della critica radicale e sua prospettiva ufologica" e alla
"Dichiarazione dell'Associazione Astronauti Autonomi per
autocostruire navicelle spaziali e abbandonare il pianeta
Terra", nella Mir c'è una controstoria degli Ufo che sembra
la saga di Guerre Stellari. Nel loro Manifesto, infatti, K e
Militant X sostengono che "l'ufologia è sottoposta al
controllo degli apparati dello Stato almeno dal 1947 quando
alcuni dissidenti della Confederazione Aliena avrebbero
cercato contatti con i terrestri. Scopo: creare un asse
dissidente interplanetario".
Allora sarebbe partita la controffensiva dei Governi mondiali
che mentre cercavano di ridicolizzare il fenomeno Ufo anche
con l'aiuto dell'industria cinematografica di Hollywood (in
particolare Steven Spielberg, con i suoi "Incontri Ravvicinati
del Terzo Tipo" è presentato come una foca ammaestrata
del sistema), catturavano e torturavano migliaia di dissidenti
alieni. Insomma, c'è sempre un complotto internazionale
contro il quale combattere. E di qui l'esigenza di una ufologia
radicale, "per uscire dal ghetto terrestre, perché la
rivoluzione sarà interplanetaria o non sarà affatto".
In attesa del conflitto finale, però, gli antagonisti spaziali
danno l'idea di divertirsi parecchio: "Perché l'ufologia è pur
sempre un'ottima scusa per escursioni a carattere
psicogeografico", scrive Woman in Red in un reportage dal
Viterbese. Oppure ci si può incontrare la sera a casa di El
Topo, alla periferia sud di Roma, per rivedere le immagini
dello sbarco sulla luna ("la truffa del secolo", ovviamente,
ordita dalla Nasa in combutta con Disney), e le fantastiche
riprese del comandante Adamsky - un mito - dal suo
ricognitore venusiano.
La prossima mossa sarà "distribuire bollettini nei
supermercati". Accanto al banco delle loro amate carote,
naturalmente. Intanto stanotte, saranno anche loro col naso
all'insù. Come dicono sulla Mir, "in bocca all'Ufo".