da "La Repubblica"
10 Agosto 1998 - prima pagina (segue a pag.20)

LA NOTTE DELGI UFO DI SINISTRA
Nella sera delle stelle cadenti si organizzano anche gli astronomi-squatter

di Riccardo Luna

E' il momento degli "ufologi radicali". Nella notte di San Lorenzo, quando tutti stanno con il naso all'insù per vedere le stelle cadenti, una escursione di skywatching per loro è il massimo della vita. Tre indizi per riconoscerli. Primo, si incontrano fuori città, nella campagne poco illuminate, ma anche le periferie desolate vanno forte. Secondo, si portano dietro improbabili beveroni di carote, utili per aguzzare la vista, dicono. Terzo, sono inguaribilmente "antagonisti".

NEL manuale del perfetto ufologo radicale c'è scritto persino che quando si incontra un Alieno Dissidente, va salutato alla rivoluzionaria, col pugno sinistro chiuso e il braccio teso.
Come Totò, insomma, anche l'astronomia si butta a sinistra perché questi "squatter planetari" sono l'ala spaziale dei Centri sociali ed il fenomeno, partito un anno fa da Bologna e Roma, si è ormai esteso a tutta l'Italia. Programmi radiofonici di ufologia radicale si possono ascoltare sulle emittenti del movimento, tipo Black Out e Onda Rossa; mentre nel circuito delle librerie Feltrinelli per 7000 lire si può comprare la loro rivista ufficiale: 44 pagine formato Liberal, la tipica grafica claustrofobica degli antagonisti, si chiama Mir, come la fantozziana navicella spaziale russa. In realtà il nome è l'acronimo di Men in red, Uomini in rosso. I Mir sono i nemici dei Mib, che sta per Men in black, Uomini in nero, che non sono Tommy Lee Jones e Will Smith, i protagonisti del film fanta-comico della passata stagione, ma "i fascisti, la Cia, la Nasa e la Digos".
Stabiliti i buoni e i cattivi, il gioco può iniziare con gli slogan sulla falsariga dei classici dei movimenti studenteschi. Da "Ufo al popolo" a "Libertà per tutti i compagni alieni dissidenti detenuti nelle prigioni del pancapitalismo endoplanetario", fino a "10-100-1000 Area 51 occupate e autogestite": dove l'Area 51 è la mitica stazione segreta del Nevada creata dalla Nasa per studiare gli alieni catturati e "rubare loro la tecnologia con la quale il capitalismo sfrutta le masse".
Le gerenze della rivista riportano il gruppo nella sua dimensione politico-goliardica: "Ai controlli, K e Militant X, Grafica e Impicci vari, El Topo, In redazione, Calvo, Latte, Kiko e The Woman in Red". Nei ringraziamenti, invece, c'è tutto il pantheon dell'underground ufologico: si parte con il sub comandante Marcos "che nel 1996 organizzò una Conferenza Intergalactica per l' umanità e contro il neoliberismo"; per poi citare Marx, Baudrillard, Toni Negri (libero), Adorno, Heidegger, Foucault, Orson Welles, Timothy Leary, Mario Schifano, Andrea Pazienza. Fino ad Alan Sorrenti, quello che negli anni 70 cantava "Figli delle stelle", e Caterina Caselli (forse perché con il suo Caschetto d'oro sembrava un'astronauta?).
La questione degli alieni, vista così, può sembrare una metafora, o uno scherzo. Ma invece sugli ufo quelli di Mir fanno sul serio. Accanto ad articoli su "Decomposizione della critica radicale e sua prospettiva ufologica" e alla "Dichiarazione dell'Associazione Astronauti Autonomi per autocostruire navicelle spaziali e abbandonare il pianeta Terra", nella Mir c'è una controstoria degli Ufo che sembra la saga di Guerre Stellari. Nel loro Manifesto, infatti, K e Militant X sostengono che "l'ufologia è sottoposta al controllo degli apparati dello Stato almeno dal 1947 quando alcuni dissidenti della Confederazione Aliena avrebbero cercato contatti con i terrestri. Scopo: creare un asse dissidente interplanetario".
Allora sarebbe partita la controffensiva dei Governi mondiali che mentre cercavano di ridicolizzare il fenomeno Ufo anche con l'aiuto dell'industria cinematografica di Hollywood (in particolare Steven Spielberg, con i suoi "Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo" è presentato come una foca ammaestrata del sistema), catturavano e torturavano migliaia di dissidenti alieni. Insomma, c'è sempre un complotto internazionale contro il quale combattere. E di qui l'esigenza di una ufologia radicale, "per uscire dal ghetto terrestre, perché la rivoluzione sarà interplanetaria o non sarà affatto". In attesa del conflitto finale, però, gli antagonisti spaziali danno l'idea di divertirsi parecchio: "Perché l'ufologia è pur sempre un'ottima scusa per escursioni a carattere psicogeografico", scrive Woman in Red in un reportage dal Viterbese. Oppure ci si può incontrare la sera a casa di El Topo, alla periferia sud di Roma, per rivedere le immagini dello sbarco sulla luna ("la truffa del secolo", ovviamente, ordita dalla Nasa in combutta con Disney), e le fantastiche riprese del comandante Adamsky - un mito - dal suo ricognitore venusiano.
La prossima mossa sarà "distribuire bollettini nei supermercati". Accanto al banco delle loro amate carote, naturalmente. Intanto stanotte, saranno anche loro col naso all'insù. Come dicono sulla Mir, "in bocca all'Ufo".