[L'articolo è corredato da un ampio box con le differenze fra alien nation e alien dissident, luoghi
e consigli per lo skywatching, e altri elementi di colore che non riportiamo]
Niente più clandestinità. Gli ufologi radicali romani hanno deciso di uscire allo
scoperto. Vogliono promuovere e allargare il cerchio dei contattisti autonomi.
Massima pubblicità, quindi, alla presentazione ufficiale del secondo numero
della loro rivista, Mir. Che non c'entra con la sfigatissima stazione orbitante
russa, ma è l'acronimo di men in red uomini in rosso contrapposti a i men in
black della Nasa e dintorni. A parlare con loro anche l'antropologo Massimo
Canevacci. A marzo, invece grande dibattito congresso con gli altri ufologi,
quelli "borghesi", e ospiti siderali come il filosofo Jean Baudrillard. Ma chi sono
gli ufologi radicali? "Compagni che credono realmente nell'esistenza di forme
vita extraterrestre con le quali poter stabilire rapporti politici funzionali alla lotta
contro il capitale - spiegano i coordinatori di Mir Militant X e K. - Ma quello che
per noi è ancora più importante è l'alieno in quanto elemento disfunzionale
rispetto alle logiche produttive e riproduttive del capitale sul pianeta".
Marziani marxiani? Gli ufo come nuovi antagonisti al sistema? Per contattarli i
terrestri ufologi della capitale, una cinquantina quelli militanti, tutti tra i venti e i
trent'anni, studenti universitari e musicisti, provenienti dall'ex movimento della
Pantera, si danno piuttosto da fare. Sono stati abbandonati i propositi di
abbandonare il Luneur e realizzarci un comodo avamposto per la dissidenza
aliena o trasformare le piazze del Forte Prenestino in piattaforme d'atterraggio
antagonista. Ora preferiscono concentrarsi sull'esopratica più affascinante,
l'osservazione del cielo, lo skywatching. Ma pensano anche di "penetrare in
maniera critica le dimensioni nuove dell'ufologia che confinano e si innervano
con una più complessiva critica della vita quotidiana".
Tra l'altro irrompono nei
convegni ufologici tradizionali con interventi di rottura non sempre graditi agli
appassionati presenti. Il caratteristico saluto Mir, "ufo al popolo", lascia il
pubblico congressuale alquanto interdetto. Gli "uomini in rosso" non hanno
gradito l'avventura del vecchio astronauta John Glenn. "Lo spettacolo offerto
all'indomani della messa in orbita del settantaseienne John Glenn ha segnato la
secolarizzazione di un comando capitalista esercitato dallo spazio colonizzato
della stratosfera". Ed aggiungono che "la creazione della prima
commissione d'inchiesta non governativa, finanziata da Rockefeller, annuncia
che i nuovi strumenti cognitivi di blindatura ecofascista non saranno più
demandati ai morenti stati nazionali, ma saranno gestiti direttamente dalle
multinazionali del capitalismo".
Per gli aspiranti contattisti autonomi il collettivo Mir ha stilato un "Manuale
d'ufologia radicale e antagonista" con un mini vocabolario che aiuta a
destreggiarsi tra i termini ufologici.
Come derive psicogeografiche, l'eso-
sesso, che dovrebbe essere praticato con gli alieni, ma in mancanza di questi
vanno bene anche i patner terrestri, o illegal gathe, ovvero pratica di ritrovo
collettiva e di confronto, il tutto accompagnato e sorretto da impianti per la
diffusione di musica più o meno alieno-tipica. Consigliabile in tal senso, il
preventivo ascolto del cd "Aliens in Roma I, II", compilation dei maggiori gruppi
siderali.
Tra gli eroi del pantheon dell'underground ufologico, viene inserito anche Dante
Minazzoli un "contattista marxista" ante litteram. Un suo articolo è presente nel
secondo numero della rivista Mir. Ma non si può dimenticare il mitico
comandante americano George Adamski, il primo a raccontare di essere stato
a bordo di un disco volante. Estratti dei suoi libri sono parte integrante del
manuale sopra citato.
Gli ufologi radicali non credono che gli americani siano sbarcati sulla Luna e
sono convinti assertori del cover-up praticato dalle psicopolizie. Manipolazione
e sottrazione di qualsiasi segno di presenza extraterrestre sul pianeta. Come contattare
i Mir, gli "uomini in rosso"? La rivista settemilalire di pura dissidenza aliena,
la potete trovare nelle librerie Feltrinelli, presso l'Odradek in via dei Banchi Vecchi e
negli infoshop dei centri sociali. Per incontri più ravvicinati curiosate nel loro sito
internet www.kyuzz.org/mir o potete scrivere alla casella elettronica mir@kyuzz.org.